530. Chi rende il contraccambio, e sia pur largamente, di un benefizio ricevuto, non ha lo stesso merito del primo benefattore: quegli lo fa per qualche cosa, questi lo ha fatto per niente.533. Si fa una casa nell'aria, dipinge un bel quadro sul vento, traccia linee sull'acqua colui che benefica il malvagio.
538. Gli uccelli abbandonano l'albero che non ha più frutti; le gru, lo stagno prosciugato; abbandonano le api il fiore appassito, le gazzelle la selva bruciata, le cortigiane l'uomo impoverito, i ministri il re decaduto; ognuno si compiace di ciò che gli serve: chi è caro ad un altro solo per sé stesso?
541. Per l'uccisore d'una vacca, per l'ubriaco, per il ladro e per lo spergiuro, i savi hanno stabilito un'espiazione; non v'è espiazione (possibile) per l'ingrato.
Spazio di divulgazione di conoscenze, idee e insegnamento di sanscrito e civiltà indiana, con allargamenti all'ambito indoeuropeo e al confronto con altre civiltà
domenica 6 settembre 2009
Mille sentenze indiane - Gratitudine e ingratitudine
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