601. Dove c'è chi dice e chi ascolta cose dapprima sgradite ma in conclusione benefiche, ivi entra e si asside la dea della Fortuna.602. La prosperità si allontana dai troppo sinceri, dai cacadubbi e dai timorosi dell'altrui biasimo.
603. "Io abbandono il valoroso, per paura di restar vedova; il generoso, per rossore; il dotto, per tema di una rivale (la Scienza); perciò mi attacco all'avaro".
604. Chi ha con sé la Fortuna, per lo più non si occupa delle altrui sofferenze; mentre il serpente Shesha si stanca nel sostenere il peso della terra, Vishnu se la dorme tranquillo.
Spazio di divulgazione di conoscenze, idee e insegnamento di sanscrito e civiltà indiana, con allargamenti all'ambito indoeuropeo e al confronto con altre civiltà
domenica 15 novembre 2009
Mille sentenze indiane - Fortuna
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La dea della fortuna? Chi sarebbe?
RispondiEliminaIn mancanza del testo sanscrito, posso dire che si deve trattare di Shri 'splendore, prosperità' o Lakshmi 'buona fortuna, bellezza', nomi che indicano appunto la dea della Fortuna, considerata sposa di Vishnu e ancora popolare in India.
RispondiEliminaAha, ora capisco.
RispondiEliminaMi interesserebbe sapere se Lei venga in India da tempo in tempo. E' probabile. Ma dove, in quale parte?
Nella letteratura sanscrita il tuo libro preferito sarebbe quale?
Ciao.
Ashvamitra
Pune
Caro signor Ashvamitra, sono stato in India quattro volte, l'ultima volta tra 2008 e 2009. Non so quando potrò tornare la prossima volta. Sono già stato a Pune nel dicembre 2004.
RispondiEliminaNella letteratura sanscrita negli ultimi tempi apprezzo particolarmente il Mahabharata, anche se la mia specialità sono i testi vedici, e ho anche una conoscenza approfondita di alcuni testi buddhisti.
Mi interesserebbe sapere come sa l'italiano, però, trattandosi di argomenti personali poco adatti a questo spazio, La invito a scrivermi all'indirizzo giacomobenedetti@hotmail.com.
Ti scrivero' fra poco al tuo indirizzo personale, Giacomo. Ma qui posso dire che anche io sono uno studente appassionato del Mahabharata. Infatti recentemente ho finito di leggerne l'intero testo dell'Istituto Bhandarkar: voleva tre anni e quattro mesi, leggendo per una o due ore per giorno! Ora sto leggendo lo Harivamsha e poi ricominciero' a leggere l'Adiparva, ma questa volta nel testo di Nilakantha. Anche io sono affascinato dall'Rgveda ma mi sono reso conto che non potrei studiare ambedue questi libri in modo giusto nella stessa vita e percio' ho dovuto specializzare nell'epos. Devo andare a letto, fra poco.
RispondiEliminaAshu
Pune