sabato 16 maggio 2009

Mille sentenze indiane - I Nobili e i Vili - 3


428. Che i difetti diventino pregi in bocca dei virtuosi e i pregi difetti in bocca dei malvagi, dovrebbe forse far meraviglia? Ecco un nuvolo che, bevuta l'acqua salsa del mare, riversa acqua dolce; un serpente (invece), bevuto il latte, vomita veleno mortale.

429. Il modesto vien tacciato di stupidità, il religioso di ipocrisia, l'onesto di furberia, il coraggioso di durezza, l'asceta di demenza, il cortese di pochezza, l'energico di superbia, l'eloquente di loquacità, il costante di impotenza; quale pregio dei virtuosi si sottrae al marchio dei malvagi?

433. L'uomo probo, morsicato dal serpente delle parole uscite dalla bocca del malvagio, beve per contravveleno la soddisfazione della propria coscienza.

435. Krshna non si degnò rispondere al re dei Cedi, che lo insultava; il leone risponde col suo ruggito al tuono della nube, non all'urlo dello sciacallo.

436. Quel che gli onesti dicono scherzando, è sillaba incisa sulla pietra; quel che i malvagi giurano, è sillaba scritta sull'acqua.

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