475. Anche se un uomo di bassa condizione càpita nella casa di uno di alta casta, deve essere onorato a dovere; l'ospite rappresenta tutti quanti gli dèi.
482. Quando fa caldo, acqua fresca; quando fa freddo, fuoco; quando piove, la casa a riparo; in ogni tempo, cibo.
483. Paglia (per giaciglio), terra (per stanza), acqua (per le abluzioni) e per quarta cosa una parola gentile, non fanno mai difetto nelle dimore dei buoni.
486. Persino ad un nemico, che si presenti in casa nostra, non si deve negare l'ospitalità: anche a chi viene per reciderlo, l'albero non rifiuta la propria ombra.
491. Colui che non fa devotamente onore a un ospite stanco del cammino, sconosciuto, tormentato dalla fame e dalla sete, viene detto "uccisore di un brammano".
Spazio di divulgazione di conoscenze, idee e insegnamento di sanscrito e civiltà indiana, con allargamenti all'ambito indoeuropeo e al confronto con altre civiltà
domenica 28 giugno 2009
Mille sentenze indiane - Ospitalità
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