Mi presento: mi chiamo Giacomo Benedetti, sono dottore di ricerca in Orientalistica dell'Università di Pisa, specializzato negli studi indiani, in particolare nella lingua sanscrita e nei testi vedici ed epici. Ho fatto l'Università a Pisa, insieme alla Scuola Normale Superiore, laureandomi in Lettere Classiche con una tesi di Indologia col Prof. Saverio Sani. Dopo ho conseguito un DEA dell'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, sempre su tematiche indologiche.
Ho frequentato anche un anno alla Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, nel 2005-2006.
Ho completato una tesi di dottorato su "La figura del Rishi nella cultura vedica", trattando il contesto storico e archeologico dei Rishi vedici, il confronto con altre civiltà, in particolare quella sciamanica dell'Asia centro-settentrionale, quelle semitiche e quelle indoeuropee, e le attestazioni nei testi vedici della figura del Rishi, questo poeta, veggente e sacerdote che ha segnato le origini della civiltà dell'India.
I miei ambiti di interesse sono, oltre alla lingua e letteratura sanscrita, la storia dell'India, soprattutto nelle sue fasi più antiche, l'archeologia della civiltà dei fiumi Indo e Sarasvati, la storia e fenomenologia delle religioni, la questione indoeuropea anche nei suoi più recenti aspetti di ricerca genetica a scopi storici. In un contesto meno accademico, ho approfondito le tradizioni buddhiste anche non indiane (anche tramite frequentazione di maestri tibetani e giapponesi), la comparazione tra le varie tradizioni spirituali, l'incontro tra cultura occidentale e culture 'orientali'...
Sono disponibile a corsi di sanscrito online (presso il sito TFW), a traduzioni dal sanscrito, a consulenze su questioni attinenti la civiltà dell'India, a supporto esami (per i dettagli rinvio al mio profilo), e a scrivere pubblicazioni di argomento indologico.
Vi invito comunque a commentare e discutere liberamente su questo blog!
Il mio profilo professionale: http://www.tfw.it/_sites/16/user/profile.cfm?user_id=97786&a_aid=2RD2umy3
Buon giorno Prof. Benedetti, da anni seguo i suoi scritti sul RV, molto eterodossi per l'ambiente accademico italiano. Ho seguito le lezioni di sanscrito alla Statale di Milano col prof. Giuliano Boccali, ma il mio interesse è andato ai RV soprattutto gli anni più antichi, legati agli Aditya. Mi muovo autonomamente e per puro diletto, quindi non voglio distrarla dai Suoi compiti. Ma negli anni mi è rimasta una domanda sospesa: perché non esiste la Luna nel RV? Un archetipo molto più tardo vuole che Luna e Sole fossero per i popoli non agricoli la stessa divinità, Suryacandrama in pratica. Ma solo 4 inni ne parlano e di questi solo RV 1.24,10 può essere interessante. Grazie comunque dell'attenzione, Maria Grazia Tolfo
RispondiEliminaSalve, mi scuso per non aver risposto prima, avevo smesso di controllare i commenti. In realtà la Luna è menzionata più volte nel RV, anche se non moltissime in effetti, col nome di candramas o di mā́s (corrispondente all'iranico Mah). Nella traduzione di Jamison e Brereton, 'moon' si trova una quarantina di volte (a volte tra parentesi). In un caso, X.85, si riconosce l'identificazione con Soma, ma si ipotizza anche in I.153. In VIII.82.8 Soma è paragonato alla luna nelle acque. In effetti, appare strana l'apparente assenza di un dio lunare, ma penso che proprio Soma ha svolto questa funzione non solo nel periodo tardo, ma sin dagli inizi della religione vedica: la dualità Agni/Soma corrisponde a quella tra Sole e Luna.
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