our overall inference is that an early Holocene expansion in northwestern India (including the Indus Valley) contributed R1a1-M17 chromosomes both to the Central Asian and South Asian tribes prior to the arrival of the Indo-Europeans.
there is no evidence whatsoever to conclude that Central Asia has been necessarily the recent donor and not the receptor of the R1a lineages.
Outside influences did affect South Asian cultural development in later historic periods, but an identifiable cultural tradition has continued, an Indo-Gangetic Tradition linking diverse social entities which span a time period from the development of food production in the seventh millennium BC to the present.
Questo significa che l'archeologia non ci permette di parlare di una discontinuità della civiltà dell'India, quale si supponeva sulla base della teoria dell'invasione aria. Occorre chiedersi come sia sorta questa teoria, su basi meramente linguistiche (con pregiudizi eurocentrici), e come sia diventata un dogma accettato senza le più elementari precauzioni critiche.
Leggendo le pubblicazioni indologiche, colpisce come si parli della migrazione indoeuropea in India nel II millennio a.C. come un dato di fatto, senza darne nessuna prova. E' un'idea ricevuta dagli accademici del passato, tramandata proprio come un mito fondativo, e difesa strenuamente come un credo, la cui messa in discussione potrebbe far traballare le fondamenta della Chiesa indoeuropeistica... Gli anti-invasionisti sono costretti ad assumere i toni veementi di un Lutero, e ad essere emarginati come pericolosi eretici!
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