352. Due frutti dolcissimi ha l'albero velenoso dell'esistenza: il gustare il succo ambrosiaco della poesia e il conversare con uomini buoni.
353. Deh, deh, malvagi tutti quanti, ascoltate le mie parole! in cielo c'è il nèttare, ma non è facile per voi l'ottenerlo; perciò, a vantaggio vostro, noi facciamo qui l'ambrosia della poesia: bevetela con sommo rispetto!
354. La musica e la poesia sono le due mammelle di Sarasvatî; l'una dolce ad un tratto, l'altra ambrosia alla riflessione.
360. "Dove potrò coglierlo in fallo?" Così rivolgendo nella mente, il tristo si prepara ad udire le poesie dei valenti.
366. Furono gli anni di gran meraviglie:
nessun litigio mai nelle famiglie;
alla moglie fedele ogni marito,
ogni liquore odiato ed abborrito;
i giudici incorrotti,
i preti onesti e dotti;...
più gran portento dell'età dell'oro:
i poeti lodavansi fra loro.
Spazio di divulgazione di conoscenze, idee e insegnamento di sanscrito e civiltà indiana, con allargamenti all'ambito indoeuropeo e al confronto con altre civiltà
giovedì 23 aprile 2009
Mille sentenze indiane - Poesia
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