sabato 28 febbraio 2009

Ebrei più 'ariani' dei norvegesi e brahmani imparentati con i rabbini?

Una nota sulla presenza di R1a1 nei popoli indoeuropei: secondo l'articolo dell'American Journal of Human Genetics dell'ottobre 2003, n.73, che tratta l'origine dei Leviti Ashkenaziti (http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=1180600) risulta che tali stirpi ebraiche dallo speciale status religioso, diffusesi nell'Europa orientale, hanno ben il 51% di R1a1 (forse a causa della commistione con i Khazari convertiti all'ebraismo, appartenenti a un'area con alta frequenza di questo gruppo genetico). D'altro lato, i presunti 'ariani' tedeschi nel loro complesso hanno solo il 12,5% di R1a1, e i norvegesi il 21,69%. Se dunque l'R1a1 è il marcatore degli 'Ariani' o Indoeuropei, i Levi Ashkenazi sono più ariani dei norvegesi e dei tedeschi! Meraviglie della moderna genetica, che si rivela un sorprendente antidoto al razzismo...
In effetti, il concetto di 'ariano' viene dall'India e dall'Iran, dove il termine ārya/airya significa essenzialmente 'nobile', ed era usato per identificare i membri delle caste alte e in senso lato il loro popolo. I razzisti europei si erano appropriati di questa idea di nobiltà e l'avevano applicata alla loro convinzione della superiorità della razza bianca nordica, creando così un ibrido assurdo, ma dalle conseguenze molto concrete (vedi anche http://en.wikipedia.org/wiki/Aryan).
Il fatto che il gruppo genetico che unisce gli 'indoeuropei' non abbia a che fare primariamente con genti nordiche ci mostra tutta l'inconsistenza di questa teoria, purtroppo ancora presente in movimenti di estrema destra (persino in Iran), e la sua alta frequenza in stirpi ebraiche ci fa riflettere sul carattere primariamente culturale delle identificazioni in ambiti 'indoeuropei' o 'semitici', anche se gli Ebrei danno una notevole importanza alla discendenza di sangue (come dimostra al contrario la forte natura 'vicino-orientale' dell'affiliazione genetica dei Cohanim ashkenaziti, come si vede nella tavola http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?artid=1180600&rendertype=table&id=TB1).
Un altro paradosso: l'appartenenza al gruppo R1a1 significa anche che molti Levi (in origine servitori del Tempio e dopo la diaspora spesso impegnati come rabbini) sono geneticamente affini a molti brahmani (vedi sotto il post 'Nuove scoperte...'), come a confermare l'affinità tra le due 'caste' di religiosi, che ha dato luogo anche a comparazioni fenomenologico-religiose... ma naturalmente questa è solo una fortuita conseguenza dei movimenti di popoli.

13 commenti:

  1. Dipende sempre da cosa si intende per "razza ariana".

    Sarebbe meglio puntualizzare, invece, come la maggior parte degli ebrei europei (quelli che Hitler ha tentato di cancellare) in realtà non hanno sangue "Semitico" (più correttamente sarebbe meglio parlare di razza semitica, in contrapposizione a quella ariana o giapetingia, da Jafet, terzo figlio di Noè) in quanto i loro avi millenni fa erano semplicemente ariani (o indoeuropei/giapetingi) convertiti all'ebraismo, che ricordo fu la prima grande religione monoteista, e secoli prima del Cristianesimo fece più di un proselito. Quindi bisogna distinguere tra EBREI, in quanto appartenenti alla religione Ebraica, ed Ebrei in quanto appartenenti alla RAZZA SEMITICA. E a quanto mi risulta gli ebrei più puri sono quelli che in 2000 e passa anni non si sono spostati dalla Palestina dove sono nati. Quelli che invece lo fecero, come insegnano i rudimenti di antropologia erano talmente pochi, che pur potendo "ebraicizzare" a livello religioso altri popoli, è impossibile che abbiano passato loro il sangue.
    Ossequi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me, il ragionamento più appropriato, quello che voleva l'elite semita

      Elimina
    2. Grazie del commento, ma qual è il ragionamento più appropriato e cos'è l'elite semita?

      Elimina
  2. Non conosco adeguatamente la storia della presenza ebraica in Europa, ma che la maggior parte degli ebrei europei siano discendenti di convertiti mi suona inedito, anche se c'è appunto il caso dei Khazari, che però mi pare essere un unicum nella storia dell'Ebraismo. Parlare di razze non è comunque il caso, visto che sono scientificamente insostenibili.
    E' chiaro che gli ebrei si sono ampiamente mescolati con gli europei nella diaspora, ma coloro che avevano regole endogamiche molto strette, come i Cohen o Cohanim, hanno mantenuto un'altissima percentuale di aplogruppi (gruppi genetici) vicino-orientali.
    Ossequi

    RispondiElimina
  3. gli ebrei non si fondono con nessun popolo per scelta religiosa il caso dei khazari è appunto eccezzionale.
    NON ci SI PUò CONVERTIRE ALL'EBRAISMO PER SCELTA!!!
    e siccome la matrice religiosa in quel popolo è difficilmente separabile da quella familiare il risulato è che ovviamente nel corso di 2000 anni ci sono state fusioni ed incroci (non dimentichiamo che nelle guerre e nelle migrazioni ci sono anche brutti episodi come gli stupri che nei secoli almeno fino al 1600 erano la prassi,per non parlare del periodo romano).
    A quanto ne so io gli unici ebrei che hanno mantenuto un alto livello di non mescolanza sono quelli dell'ex ghetto di roma (2000 anni) e alcuni in palestina e nello Yemen dove però è difficilissimo individuarli perchè convertitisi all'islam (alcuni mi assicurano di facciata...come sia possibile dopo 14 secoli....); in qst caso le differenze macroscopiche sono difficilmente individuabili vista la somiglianza notevolissima tra le stirpi arabe ed ebraiche (entrambe semitiche....sorpresa vero?)

    RispondiElimina
  4. Dagli studi genetici che conosco, gli Ebrei rimasti più puramente semitici sono i Cohen, come del resto ci si poteva aspettare, viste le rigide regole matrimoniali che regolano questa casta sacerdotale. Puoi guardare http://en.wikipedia.org/wiki/Y-chromosomal_Aaron e lo studio http://napobo3.lk.net/dna/Hammer_2009_Y-DNA%20Jewish%20Priesthood_HG.pdf

    RispondiElimina
  5. A proposito della presunta riluttanza degli Ebrei ad accettare conversioni, invito a vedere questo sito che riporta anche eloquenti citazioni bibliche e talmudiche:
    http://www.convertingtojudaism.com/
    http://www.convertingtojudaism.com/conversioneallebraismo.htm

    RispondiElimina
  6. Il punto è: "com'erano gli EBREI biblici?" Fisicamente intendo....

    Abramo è quasi certo non fosse ebreo, ma indoeuropeo puro...Noè è altamente probabile che lo fosse pure lui...Le donne? Le varie sarah, esther, maryam (o Myriam, o maria)? Io non me le immagino tutte scure, piccole, con il naso adunco tipo "befana"....Me le immagino, more, certo, ma dai lineamenti prettamente indoeuropei...Oggi sarebbero indistinguibili da un'italiana qualsiasi....

    RispondiElimina
  7. Come si fa a sapere che Abramo non era ebreo ma indoeuropeo puro? Non veniva dalla Mesopotamia? E com'è fatto un indoeuropeo puro?
    Forse c'è chi non vuole che gli eroi e le eroine bibliche avessero caratteri 'semitici' (orrore!), che poi appartengono agli stereotipi, come se le ebree e le arabe avessero tutte i nasi adunchi... il razzismo è un modo di pensare veramente singolare e decisamente antipatico e pericoloso nel suo complesso di superiorità. Vorrei notare un'altra cosa: la civiltà agricola in Europa e anche nell'India occidentale è stata portata dalla Mezzaluna fertile, con il grano, l'orzo, i piselli, i ceci, le lenticchie, domesticati tutti dove oggi vivono gli Ebrei, gli Arabi, i Curdi. E anche gli appartenenti al tipico aplogruppo vicino-orientale J2 si sono diffusi dall'Italia meridionale all'India, evidentemente con la diffusione dell'agricoltura. Alcune parole agropastorali delle lingue europee si ritrovano anche nelle lingue semitiche (come toro e arare). Siamo quindi debitori sia geneticamente sia materialmente sia culturalmente di quei popoli (già prima della conversione al Cristianesimo).

    RispondiElimina
  8. NON CONOSCO IL MIO APLOGRUPPO PURTROPPO.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' possibile scoprirlo con test genetici, ad esempio io ho fatto quello del Genographic project...

      Elimina
  9. Come aggiornamento, vorrei condividere questo recente studio che suggerisce un'origine non levantina, ma anatolico-iranica, degli Ashkenaziti, che può spiegare anche l'alta frequenza dell'aplogruppo R1a1: http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fgene.2017.00087/full

    Non ritengo sostenibile l'origine slava dello yiddish, che è lingua essenzialmente tedesca con prestiti anche romanzi: propendo piuttosto per una migrazione degli Ashkenaziti dall'Anatolia verso la Germania attraverso l'Italia o altre regioni dell'impero romano.

    RispondiElimina