domenica 27 settembre 2009

Mille sentenze indiane - Denaro


544. Che l'indegno di onor tanto si onori
e si colmi di visite e favori,
e che all'uomo da nulla ognun s'inchini -
è tutto per la forza dei quattrini.

545. S'inchinan tutti anche al peggior birbone,
se la sorte lo fece un gran riccone ;
tutti spregian chi privo è di fortuna,
anche fosse più nobil della Luna.

549. Un povero, che vuol far quattrini, non riesce a metterli insieme; il denaro si prende col denaro, come i grandi elefanti con (altri) elefanti.

550. Di dove viene quando si ammassa e dove va quando si discioglie? non si vede lo strano viaggio del nuvolo e del denaro.

domenica 20 settembre 2009

Il sanscrito è più coltivato in Giappone che in India?


In seguito al grande convegno internazionale degli studi sanscriti tenutasi recentemente a Kyoto, in Giappone, un politico indo-americano, Rajan Zed, attivo nel campo interreligioso ha notato che in India il sanscrito è piuttosto trascurato, e ha esortato a politiche per rilanciarne lo studio. Ecco un estratto dall'articolo che è circolato in rete:

"Acclaimed Hindu statesman Rajan Zed, in a statement in Nevada (USA) today, while lauding Kyoto University, strongly criticized India Government for not doing enough for Sanskrit promotion. Sanskrit should be restored to its rightful place and needed to be brought to the mainstream and hidden scientific truths in ancient Sanskrit literature should be brought to light, Zed pointed out.
Jointly organized by International Association of Sanskrit Studies, Kyoto University, Association for the Study of the History of Indian Thought, Japan Society for the Promotion of Science, Mitsubishi Foundation, etc.; this five-day 14th World Sanskrit Conference covered a wide variety of topics, including:
Vedas, linguistics, epics and Puranas, Agamas and Tantras, vyakarana, scientific literature, ritual studies, yoga, Parsi Sanskrit, Sanskrit law, Mahabharata, Yogin versus Vedantin, Sanskrit riddles, Samkhya thought, dharma, Kashmir Saivism, Solar and lunar lines in the Sanskrit epics, miscarriage in ayurvedic literature, relationship between God and the world, etc.

Zed, who is president or Universal Society of Hinduism, asked India Government to do much more for the development, propagation, encouragement and promotion of Sanskrit in India and the world, which was essential for the development of India and preservation of its cultural heritage. Sanskrit also provided the theoretical foundation of ancient sciences.
Rajan Zed stressed that India Government should establish a world-level national library of Sanskrit besides Sanskrit libraries in each state; make Sanskrit available as a subject in all secondary, under-graduate, graduate, and doctoral schools in India; provide Sanskrit teachers’ training courses in all the states; enrich manuscripts collections; publish rare manuscripts; provide easily accessible distance learning courses for learners world over; coordinate the Sanskrit research done around the globe; frequently organize world level research conferences; provide generous funding for research projects; etc."




Ora, naturalmente non si può sostenere che il sanscrito sia più studiato in Giappone che in India (l'università di Kyoto sembra essere l'unico centro accademico giapponese veramente importante per questi studi, come mi è stato comunicato da un professore di sanscrito di Tokyo), tuttavia ho avuto spesso conferma che il sanscrito non è particolarmente coltivato nell'India attuale. La globalizzazione economica e culturale attira verso le lingue straniere moderne, e la tradizione sanscrita sembra evidentemente qualcosa di inutile per il progresso capitalistico... i giovani indiani sono lanciati verso materie tecniche ed economiche, che promettono successo e ricchezza. La mia personale esperienza all'Istituto Italiano di Cultura di Nuova Delhi, dove i giovani indiani studiavano per poter fare le guide turistiche o per studiare in Italia management o design, mi ha rivelato una conoscenza decisamente approssimativa del sanscrito da parte loro, con pochissime eccezioni, nonostante venga studiato a scuola un po' come da noi il latino. Certamente quest'India lanciata verso il futuro e aperta al mondo può apparire un paese dinamico e promettente, ma l'oblio delle radici culturali rischia di appiattirla in un'occidentalizzazione più pesante di quella operata dall'impero britannico. Se l'India vuole mantenere la sua specificità nel mondo non può prescindere dalla tradizione sanscrita, che costituisce un patrimonio unico e straordinario per vastità, ricchezza e profondità, e di valore universale, come dimostra un convegno come quello di Kyoto, dove gli studiosi giapponesi, europei e americani, sono molto più numerosi di quelli indiani.

domenica 6 settembre 2009

Mille sentenze indiane - Gratitudine e ingratitudine


530. Chi rende il contraccambio, e sia pur largamente, di un benefizio ricevuto, non ha lo stesso merito del primo benefattore: quegli lo fa per qualche cosa, questi lo ha fatto per niente.

533. Si fa una casa nell'aria, dipinge un bel quadro sul vento, traccia linee sull'acqua colui che benefica il malvagio.

538. Gli uccelli abbandonano l'albero che non ha più frutti; le gru, lo stagno prosciugato; abbandonano le api il fiore appassito, le gazzelle la selva bruciata, le cortigiane l'uomo impoverito, i ministri il re decaduto; ognuno si compiace di ciò che gli serve: chi è caro ad un altro solo per sé stesso?

541. Per l'uccisore d'una vacca, per l'ubriaco, per il ladro e per lo spergiuro, i savi hanno stabilito un'espiazione; non v'è espiazione (possibile) per l'ingrato.