domenica 27 dicembre 2009

Mille sentenze indiane - L'ira


644. La collera dell'uomo eccelso dura un momento, del mediocre due vigilie, dell'uomo volgare un giorno e una notte; del malvagio non cessa mai.

645. Non esiste; e se esiste, non dura a lungo; se dura a lungo, non dà poi il frutto che se ne aspetta: la collera dei buoni è eguale all'amore dei malvagi.

647. Chi vale di più? chi, infaticato, offre ogni mese un sacrifizio, durante cento anni, ovvero chi non si adira mai con alcuno? Chi non si adira, vale di più.

martedì 22 dicembre 2009

Il nuovo dizionario sanscrito-italiano



In periodo natalizio, anche per il sanscrito ci sono regali consigliabili: da poco è finalmente uscito il nuovo Dizionario Sanscrito-Italiano, lavoro pluriennale a cui ho partecipato (per le lettere Dha, La e Ka), insieme a numerosi dottorandi di Pisa e di altre università, curato e rivisto dal mio professore dell'Università di Pisa, Saverio Sani (vedi la sua intervista http://ilgiornale.unipi.it/?p=1551).
Una presentazione si può leggere in questa pagina della casa editrice:
http://www.edizioniets.com/Scheda.asp?N=9788846721730
E' un evento importante per la storia dell'indologia italiana, che finalmente ha uno strumento adeguato per la traduzione dal sanscrito.

domenica 13 dicembre 2009

Mille sentenze indiane - Relatività


630. Vi è forse qualche cosa bella o brutta per propria natura? quel che piace ad uno, è bello per lui.

631. Alla luna del primo giorno tutti fanno festa; quando è piena, nessuno se ne cura. L'abitudine porta a mancanza di rispetto: il mondo è solito ad appassionarsi per ciò che via via gli appare (come) un nuovo pregio.

633. La vecchiaia è di ornamento ai re, ai ministri, ai medici, agli asceti; è oggetto di scherno nelle cortigiane, nei progetti, nei cantori, nei servi.

634. Non conosce le proprie mancanze e bada alle mancanze altrui; se conoscesse i proprii difetti, non vedrebbe gli altrui.

637. La diletta, il sorger della luna, la quinta nota del liuto dànno gioia ai felici e turbano gli infelici.

638. I brammani riconoscono Agni (il Fuoco) come dio (supremo); gli asceti, la divinità (che sentono) in cuore; un idolo è il dio degli sciocchi; chi vede tutte le cose a un modo, vede la divinità dappertutto.

mercoledì 9 dicembre 2009

La ricerca genetica rivela la storia remota della popolazione dell'India e degli Indoeuropei


Un nuovo studio genetico molto dettagliato, compiuto da scienziati basati in India e negli Stati Uniti, ha rivelato che la popolazione dell'India è il risultato di due componenti principali, una meridionale più antica (di 65000 anni fa) e una settentrionale apparsa nel subcontinente 45000 anni fa. Questa componente settentrionale è affine alle popolazioni centrasiatiche, mediorientali ed europee, mentre quella meridionale si rivela molto isolata, anche se nel corso dei millenni si è ampiamente mescolata con quella settentrionale, dando origine agli Indiani attuali.
La presunta invasione aria del II millennio a.C. risulta eclissata da questi dati, e l'origine delle caste è individuata in usanze endogamiche emerse dalle tribù locali, e non da invasioni esterne.
Qui si possono leggere due presentazioni divulgative:
E qui si possono trovare numerose informazioni integrative liberamente disponibili:
http://www.nature.com/nature/journal/v461/n7263/extref/nature08365-s1.pdf-s1.pdf




























Un altro studio interessante e recente è quello di Underhill &c. (vedi qui), specificamente incentrato sulla vexata quaestio dell'aplogruppo R1a, associato agli Indoeuropei.
La scoperta più significativa è che gran parte degli R1a europei appartengono a una ramificazione (denominata R1a1a7) che risulta limitata all'Europa (inclusi Caucaso e Turchia, vedi mappa in alto a destra), negando quindi un'invasione di questo ramo europeo in India.
Non solo, come mostra una tabella dell'articolo (vedi qui), l'origine dell'aplogruppo R1a1a risulta nell'attuale India occidentale, 15800 anni fa, seguita dal Pakistan (15000 anni fa) e dal Nepal (14200 anni fa). In Caucaso risalirebbe a 12200 anni fa, in Polonia a 11300 anni fa, in Italia a solo 5900 anni fa. Queste datazioni non vanno naturalmente prese alla lettera, calcolano convenzionalmente generazioni di 25 anni, e si basano su metodi non del tutto universalmente accettati, però possono darci interessanti indicazioni sui movimenti di questo lignaggio genetico maschile, che sembrerebbe ben anteriore al supposto periodo di diffusione delle lingue indoeuropee. Non corrisponderebbe né alle teorie di Alinei e Costa (che suppongono i parlanti indoeuropeo come i primi abitanti dell'Europa), né a quelle di Renfrew (che suppone l'origine dell'indoeuropeo nella rivoluzione neolitica anatolica), né a quelle della Gimbutas sull'invasione indoeuropea dall'Ucraina dei Kurgan. Quest'ultima tesi però, piuttosto accreditata tra gli indoeuropeisti, potrebbe avere qualche validità relativamente all'Europa, visto che l'R1a1a si è diffuso a partire dall'Europa orientale, anche se stranamente nell'Ucraina dei Kurgan l'R1a1a, secondo lo studio di Underhill, risale a soli 7400 anni fa, ben più tardi della Polonia, tuttavia certamente prima dell'inizio delle culture Kurgan (datate a partire dal 4500 a.C., vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Kurgan_culture#Kurgan_culture).
E' interessante quello che osserva lo stesso studio a proposito del sottogruppo R1a1a7:
"Its highest frequencies are in Central and Southern Poland, particularly near the river valleys flowing northwards to the Baltic sea. The authors estimated an age which associates this sub-clade with the Corded Ware Culture." (http://en.wikipedia.org/wiki/Haplogroup_R1a_(Y-DNA))
Sembrerebbe quindi probabile un'associazione della cultura della ceramica a cordicella (Corded Ware Culture), che si diffuse a partire dal 3200 a.C. nell'Europa centro-orientale, e fiorì nell'età del bronzo, introducendo i metalli nell'Europa settentrionale. Nel XIX secolo, vi fu addirittura chi la identificò come la culla del protoindoeuropeo, ma oggi si suppone piuttosto che sia all'origine delle lingue balto-slave, germaniche, celtiche e italiche (vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Corded_Ware_Culture#cite_ref-7).

In conclusione, se vogliamo trovare un nesso tra genetica e lingue, potremmo ipotizzare che il protoindoeuropeo si sia formato nell'Asia meridionale occidentale in popolazioni R1a1a, che si sono poi espanse sia nell'India settentrionale sia nell'Asia centrale e nell'Europa orientale, creando un'area protoindoeuropea (la 'Aryan belt' di Sethna, tra Ucraina e India settentrionale) forse soprattutto in epoca neolitica. La trasmissione di termini relativi ai metalli, ai carri, ecc., potrebbe essere avvenuta anche successivamente nella stessa area.




domenica 6 dicembre 2009

Mille sentenze indiane - Successo

620. Con lo sforzo riescono le cose, non coi desiderî: le gazzelle non vanno a mettersi in bocca del leone addormentato.

621. Se cammina, anche la formica può fare mille leghe; se sta fermo, Garua, il re degli uccelli, non va innanzi di un passo.

623. Dopo aver spezzato la terra coll'aratro, il coltivatore vi getta il seme, quindi aspetta tranquillo; faccia ora Parjanya, il dio della pioggia.

629. Via via che l'uomo volge il pensiero al bene, ogni cosa gli riesce, non v'è dubbio.