lunedì 3 maggio 2010

Mille sentenze indiane - La Parola.

733. Pari a zanna d'elefante, la parola dei magnanimi, una volta pronunziata, non torna indietro; va e viene quella dei vili, come il collo della tartaruga.
735. Alla fine di un yuga vacilla il Meru, alla fine di un kalpa si scuotono i sette oceani; ma non vacillano mai i virtuosi dalla promessa fatta.
737. Durissimi sono i cuori degli onesti, io credo; ché non son per nulla trafitti dalle acute frecce delle parole dei malvagi.
738. La ferita di una freccia si cicatrizza; un bosco abbattuto dalla scure, ricresce; terribile è un'aspra parola; la ferita che essa fa, non si rimargina.
739. Avendo creato la punta della lingua dei malvagi, mortifera agli uomini, perché il signore Iddio creò inutilmente il fuoco e il veleno e il coltello?

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