giovedì 16 aprile 2009

Invasione aria dell'India: mito o realtà?

In risposta al recente commento da 'Orientamenti', blog orientalista, sulla questione di una migrazione 'aria' o 'indoeuropea' proveniente dall'esterno dell'India, cito un altro articolo di genetica recente, di Sengupta e altri, apparso sull'American Journal of Human Genetics del febbraio 2006

our overall inference is that an early Holocene expansion in northwestern India (including the Indus Valley) contributed R1a1-M17 chromosomes both to the Central Asian and South Asian tribes prior to the arrival of the Indo-Europeans.

there is no evidence whatsoever to conclude that Central Asia has been necessarily the recent donor and not the receptor of the R1a lineages.

Questo significa che le teorie che hanno circolato sull'origine centrasiatica dell'R1a1 in India non sono sostenibili, ma anzi sembra vero il contrario, che l'Asia centrale abbia una presenza più recente rispetto all'area indiana dell'R1a1, il gruppo genetico candidato a rappresentare gli indoeuropei. L'articolo di Sengupta continua a dare per buono il dogma dell'arrivo degli Indoeuropei, senza collegarlo all'arrivo di questo gruppo come hanno fatto altri genetisti, ma non dà prova di tale migrazione.
Inoltre, gli studi dell'antropologo fisico K.A.R. Kennedy sugli scheletri harappani gli hanno fatto concludere che sono sostanzialmente affini a quelli delle popolazioni attuali e comunque non vi sono discontinuità tra il 4500 e l'800 a.C., quindi nemmeno nel periodo indicato per l'invasione aria, ovvero il II millennio a.C.
L'indologo Edwin Bryant, intervistando gli archeologi indiani negli anni '90, ha notato che l'opinione prevalente è che non ci sono prove dell'invasione. E ancora gli archeologi Shaffer e Lichtenstein hanno scritto nel 1999:

Outside influences did affect South Asian cultural development in later historic periods, but an identifiable cultural tradition has continued, an Indo-Gangetic Tradition linking diverse social entities which span a time period from the development of food production in the seventh millennium BC to the present.

Questo significa che l'archeologia non ci permette di parlare di una discontinuità della civiltà dell'India, quale si supponeva sulla base della teoria dell'invasione aria. Occorre chiedersi come sia sorta questa teoria, su basi meramente linguistiche (con pregiudizi eurocentrici), e come sia diventata un dogma accettato senza le più elementari precauzioni critiche.

Leggendo le pubblicazioni indologiche, colpisce come si parli della migrazione indoeuropea in India nel II millennio a.C. come un dato di fatto, senza darne nessuna prova. E' un'idea ricevuta dagli accademici del passato, tramandata proprio come un mito fondativo, e difesa strenuamente come un credo, la cui messa in discussione potrebbe far traballare le fondamenta della Chiesa indoeuropeistica... Gli anti-invasionisti sono costretti ad assumere i toni veementi di un Lutero, e ad essere emarginati come pericolosi eretici!


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